Crescere in una famiglia in cui i genitori lavorano dall'alba al tramonto, solo per cercare di dare qualcosa da mangiare ai propri figli, diventano debitori perché ti volevano dare una vita migliore, prendono soldi in prestito qua e là finendo per sponsorizzarti a scuola.
Crescere sentendosi dire “può uscire qualcosa di buono da quella famiglia ? Ti hanno anche detto che finirai povero miserabile come i tuoi genitori!". Poi, senza quasi accorgertene, sei grande e guardandoti intorno l'unico pensiero è: "Non ho speranza!" Rassegnarsi e credere alle parole sentite da bambino diventa la cosa più semplice.
Poi guardi i tuoi genitori con i capelli grigi e ancora in difficoltà e sofferenza, e qualcosa ti sale dentro. L'unico pensiero diventa come sollevare da quella povertà, miseria e scherno i tuoi genitori e la tua famiglia. Non vuoi che tua moglie viva le sofferenze che tua madre ha vissuto. Non vuoi che i tuoi bambini vivano nella privazione anche dell'essenziale. Vorresti solo vederli sorridere.
E allora ti rendi conto che sei tu, l’ultima speranza. Decidi di intraprendere il viaggio senza ritorno. Decidi di essere l’agnello sacrificale della famiglia. Sei tu il più adatto ad intraprendere quello che molti chiamano “THE TEMPLE RUN”: il viaggio della sopravvivenza. Dopo aver chiuso i tuoi affari, venduto la terra di tuo padre e rassicurato tua madre che ritornerai per comprare terreni più grandi e più fertili di quelli venduti; parti.
Parti sapendo che adesso non hai altre speranze, adesso sei a LIVELLO ZERO. Attraversi il deserto del Sahara, il Mar Mediterraneo rischiando la vita ogni singolo momento. Il pensiero dei tuoi genitori e del sogno di arrivare in Europa è più forte della paura. Credi che, in Europa, troverai un lavoro, guadagnerai dei soldi e riscatterai l'onore e la vita della tua famiglia cambierà. I dubbi non mancano, ne vale davvero la pena? Sì! Ne vale certamente la pena. Sono io l'unica speranza! Continui a dire a te stesso che va tutto bene, che la Terra Promessa, l'Europa, è lì che ti aspetta. Purtroppo non sai cosa ti riserverà il deserto, non sai leggere una bussola e non sai neppure nuotare. L'unica cosa che ti da forza è la tua fede e la tua speranza. Non hai altra scelta perché non hai nulla da perdere.
Un caldo infernale, durante il giorno, e un freddo gelido, durante la notte, ti conducono in Libia. Il tuo viaggio è appena iniziato! In Libia il tuo diritto di essere umano è finito... Sei un prigioniero, uno schiavo. Lavori dall'alba al tramonto solo per un piccolo pezzo di pane, tutti i libici sono il tuo capo, ai loro occhi sei inferiore. Ti hanno "morso" innumerevoli volte senza motivo e spesso minacciato di morte... Nel tuo paese, anche se povero, avresti avuto i tuoi cari vicino a te. "No posto come casa" è la parola che ti viene subito in mente ma sei determinato, costi quel che costi, a raggiungere la tua destinazione lo hai promesso alla tua famiglia. Ecco finalmente una possibilità. Scappato dalla prigione sei ora un "Ex Convict of Liberty". Hai incontrato tanti altri fratelli africani come te, ognuno con la propria storia e le proprie speranze... Il tempo passa e come in un sogno, ricevi una dopo l'altra informazioni dei fratelli che sono riusciti ad attraversare il mare e che si trovano in Europa. “Sarai con loro quando verrà il tuo momento” questa è la parola che dici sempre a te stesso...
Finalmente quel momento sembra esser arrivato. È notte e nel buio senti i trafficanti di uomini urlare “HAYA HAYA”. Oltre 120 persone si sono precipitate sulla riva del mare per schierarsi in linea retta come gli antichi schiavi. Alcuni senza scarpe, alcuni senza vestiti. Il gommone può contenere solo 90 persone. Sei rimasto sul gommone fino alle prime luci del sole in balia di un capitano che non ha mai guidato una barca, che non sa usare una bussola e con un vecchio motore che spinge lentamente il gommone in un mare infinito. Unica salvezza, il telefono per chiamare il numero di emergenza in acque internazionali.
Il telefono squilla, ma adesso siete un problema per l'Europa. Malta non può accogliervi, per l'Italia non siete un loro problema. Per la Francia, la Spagna, la Germania e il resto dei paesi europei, è l'Italia il paese più vicino quindi non interferiranno. Purtroppo il motore ha smesso di funzionare, il gommone ha iniziato a sgonfiarsi e ad imbarcare acqua. La vita è finita! Urla di bambini, di donne e di uomini fanno pensare che non ci sono vie d'uscita, che il sogno di una vita migliore finisce lì. Oh mio Dio, non sai nuotare! Dove sono i soccorritori? Stanno discutendo su come dividervi a Bruxelles! Siete tutti annegati. Annegati pensando alle vostre famiglie, ai vostri vecchi genitori, alle vostre mogli, figli...
“È FINITA”, ti sei sacrificato davvero per niente!
Ora quei paesi che ti hanno respinto hanno ricevuto i vostri cadaveri sulle loro spiagge. Volevi solo guadagnarti da vivere, avere una possibilità, ma il tuo sogno e la tua vita sono distrutti.
Questa è una piccola storia di alcuni migranti che hanno fatto il viaggio verso l'Europa, ma mai arrivati. Possano tutte le vostre anime riposare in una perfetta pace.
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