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Immagine del redattoreDiana Rodríguez

Io parlo al mare, ma se il mare ci parlasse?



Io parlo al mare, ma se il mare ci parlasse?


Amo il mare. Può essere un cliché, ma è il mio posto di calma e allo stesso tempo di tormenta. Pur non essendo nata vicino a lui, quando ero piccola, quelle poche volte all’anno in cui mi portavano, erano giornate di euforia totale, senza paure e senza pausa. In contatto con l'acqua salata ma accogliente, il tempo sembrava fermarsi, invece la mia pelle diventava un carboncino e rugosa come di vecchietta. Rimanevo lì, con onde forti oppure senza, diventavo un pesciolino e stavo proprio nella “mia acqua”, felice e piena di gioia.


Adesso sono cresciuta, sono diventata “un'adulta”, ma i miei sentimenti per il mare non cambiano, anzi sono cresciuti anche loro, ne ho sempre più bisogno! Per fortuna la città dove abito è vicina al mare, posso andare più spesso a parlargli, a raccontargli i miei sogni, i miei traguardi, le cose che mi tormentano, le mie voglie…

Quella immensità che sembra infinita, quella incertezza di movimento, quei colori che variano in accordo con l’intensità del sole e il movimento delle nuvole, quel mare… Io parlo al mare, e mi sembra che lui mi ascolti senza giudicare, anzi, mi abbraccia, anche quando è un po’ agitato, mi accoglie e mi ricorda la fortuna della vita e di essere vicina a lui.


Il mare è tutto per me...e pure per te! Adesso, se non lo sai, capirai il perché.


Il mare vive, il mare è amico, è consigliere, è rifugio per alcuni, nemesi per altri, il mare è tutto ed è importantissimo per tutti. Oltre ad occupare più del 70% della superficie terrestre, il mare è madre: molti dei principali gruppi di organismi sono evoluti nel mare e la vita può essere cominciata lì. Nel mare vive oltre all'80% della vita sul pianeta, si produce tra il 50-80% dell'ossigeno presente sulla terra e il mare assorbe CO2 quattro volte più della foresta amazzonica.


Se il mare parlasse, cosa pensi che ci direbbe? Io penso che anche il mare abbia dei sogni, dei desiderii. Ma credo che se ci parlasse sentiremmo prima di tutto i suoi lamenti.


Sì, se la Madre Mare potesse parlare, si lamenterebbe con ira e dolore per la morte di tanti dei suoi figli. Barriere coralline, pesci, delfini, balene, tartarughe, ma non solo, parliamo di interi ecosistemi e dinamiche distrutte dagli interventi egoisti dell'uomo.

L’acidificazione di alcune aree marine, che le rende inospitali e non più abitabili per alcune specie. La pesca incontrollata, che cerca esclusivamente di ottenere il più grande lucro possibile, annientando specie nemmeno adatte per il consumo umano. L’aumento delle temperature, che causa la morte delle barriere coralline. La plastica, che non smette di riversarsi negli oceani.


Basta, per favore basta! - direbbe il mare se potesse parlare - Non merito tutto questo! Ti scordi forse che il mio benessere è direttamente collegato al tuo?! Ti prego, aiutami.


Gli effetti dannosi delle nostre pratiche il mare li subisce sempre più. Ma se il mare muore, moriamo anche noi.

Da quale lato della storia vuoi stare? Io ti invito ad essere sempre più cosciente, a sforzarti ogni giorno per portare avanti un stile di vita più sostenibile. Ma siccome il problema non è piccolo, bisogna sommare gli sforzi di tante persone.

Per questo ti ricordo il tuo superpotere, invisibile ma grandissimo: l'educazione: non rimanere in silenzio, condividi informazione, educa, sensibilizza la maggior quantità di persone che riesci, cerca supporto in organizzazioni che si occupano di questi temi...credimi, nessuna azione è piccola, l’importante è che sia fatta!



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