''Ehi bellezza, perché non ci fai un sorriso?''
Sei proprio cert* che nel ventunesimo secolo non ci sia ancora bisogno di parlare di femminismo e uguaglianza di genere? Anche se vi è stato un indubbio progresso in materia, la strada è ancora, purtroppo, lunga. In questo episodio dedicato al ''male privilege'' ci concentreremo proprio su questo.
Quando parliamo di discriminazione e violenza sulla base del genere, tendiamo quasi sempre a lasciare fuori dalla conversazione le così dette ''micro aggressioni'', delle quali si sente parlare soprattutto quando in forma di ''cat calling''.
Come mai la società evita di proposito la conversazione sull'impatto che le micro-aggressioni nei confronti delle donne hanno nei confronti del nostro sviluppo sociale, politico ed economico? Specialmente in contesti lavorativi e accademici, dove il cat calling, il ''manspleaning'' e sottili accanimenti di genere vengono considerati ordinari? Perché è sempre colpa della sopravvissuta? Perché legittimiamo la violenza?
Al giorno d'oggi sono in molti ormai a considerare il femminismo obsoleto: d'altronde, insegniamo ai nostri bambini che ''siamo tutti uguali'', le università sono ormai accessibili anche al sesso femminile, il delitto d'onore teoricamente non esiste più (o forse si?), e nessuna regola scritta nei paesi occidentali impedisce alle donne di accedere al contesto lavorativo. Sul piano formale, ovviamente, nessun uomo pensa di essere una categoria privilegiata: che diritto hanno loro che alle donne non è concesso? Eppure, analizzando i fatti in maniera sostanziale, e non formale, il genere maschile tende ancora ad un comportamento di superiorità, spesso senza nemmeno rendersene conto.
E' giusto sottolineare che anche quando la violenza non è fisica e apparentemente innocua, è sempre comunque violenza, in ogni sua forma, nonostante prenda diversi nomi.
Con questo articolo intendiamo far luce sul più comune tipo di violenza verso le donne e non è in nessun modo un attacco personale nei confronti del sesso maschile: il suo unico scopo è quello di far aprire gli occhi -e la mente- sulla sempre esistente problematica legata al patriarcato.
Risulta quindi opportuno iniziare dando ai nostri lettori le informazioni necessarie per capire l'articolo, partendo proprio da alcune definizioni essenziali:
PATRIARCATO:
Sistema sociale o governativo nel quale il padre o il membro familiare di sesso maschile più anziano è a capo della famiglia e i discendenti sono riconosciuti sotto la linea maschile
Sistema sociale o governativo nel quale gli uomini detengono il potere e le donne ne sono escluse per la maggioranza.
MICRO-AGGRESSIONE:
''Sottile ma offensivo commento o azione diretta ad un membro di un gruppo emarginato, spesso non intenzionalmente offensivo ma inconsciamente rinforza uno stereotipo ''
Le micro-aggressioni sono ampiamente normalizzate nella nostra società, al punto da diventare parte integrante della quotidianità della maggior parte delle donne. Serve una costante attenzione e una forza non indifferente per riconoscere a noi stesse che non siamo quello che i media e le persone attorno a noi ci dicono. Le micro-aggressioni non sono solo il relativamente conosciuto cat calling, bensì possono essere ritrovate in moltissimi altri contesti e spesso risultano tossiche anche per gli stessi uomini, che sono forzati anche loro a rientrare in stereotipi di mascolinità che non permette loro di vivere a pieno la loro personalità.
Per parlare di micro-aggressioni quindi, dobbiamo prima focalizzarci sul linguaggio sessista che alimenta quest'ultime.
Analizziamo insieme le forme più comuni di linguaggio sessista e maschilista, perfettamente integrato nella nostra società:
1. ''Fare l'uomo/tirare fuori le pa**e''
Questa espressione incoraggia gli uomini a nascondere le proprie debolezze e vulnerabilità, associando la mascolinità alla forza e la femminilità alla debolezza, ledendo ambedue i sessi. Ciò incoraggia da un lato i maschi, fin da bambini, a ignorare i propri sentimenti per fare ''il duro '' e dall'altro lato viene implicato che le femmine sono esseri esclusivamente emotivi, incapaci di autocontrollo e di stabilità, ledendo queste ultime storicamente in misura maggiore, poichè espressioni del genere contribuiscono al perpetuarsi della violenza di genere, alimentago gli stereotipi correlati alla forza e alla debolezza.
2. ''I maschietti sono maschietti, che ci vuoi fare''
Non è assurdo giustificare comportamenti di bullismo e violenza fin dalla più tenera età solo in base al fatto che il bambino è maschio? Troppe volte abbiamo sentito anche tra bambini delle scuole materne che ''se il bimbo ha tirato i capelli o fatto lo sgambetto alla bimba è solo perché gli piace''. Può sembrare innocuo ma i bambini crescono e diventeranno adulti che non sanno distinguere amore e violenza, contribuendo ai casi di abuso e violenza domestica.
3. ''Fare la checca''
Un uomo non può essere femminile? Se lo è deve essere per forza considerato debole e gay? questa espressione, oltre che sessista, è anche omofoba, perpetuando così due stereotipi di categorie diverse, accumunate dall'essere percepite come deboli.
E' importante non associare e confondere queste espressioni con il semplice criticismo: che, ovviamente può essere sia positivo che negativo, ma non si presenta come luogo comune che alimenta le visioni nate dal patriarcato.
MOLESTIE DI STRADA E CAT CALLING:
Con molestie di strada si intende tutta la sfera relativa a commenti non richiesti, gesti e azioni in luogo pubblico senza consenso da parte di sconosciuti. Le molestie e il cat calling sono ''gender based'' proprio perché vengono dirette alla vittima per il suo sesso o genere, espressione di genere, o orientamento sessuale. In particolare l'atto del cat calling si basa su commenti espressi ad alta voce, spesso di carattere sessuale, derisivi, maliziosi o minacciosi verso la vittima in questione, solitamente verso le giovani donne (anche minorenni).
Importante sottolineare che il cat calling non è percepibile come amichevole scherzo ed è denigrante, non rappresenta in nessun modo un complimento e non è innocuo. Nonostante ciò, fa comunque parte della quotidianità di donne, ragazze e adolescenti.
Nel 2018, solo in Francia, l'86% delle donne hanno dichiarato di essere state almeno una volta vittime di molestia stradale.
L'hashtag #FirstTimeIWasCatCalled è stato lanciato da una scrittrice dell'Huffington Post, Anna Vagianos, dopo aver letto l'intervista di una quattordicenne che dichiarava che la prima volta che è stata vittima di Cat Calling aveva solo 12 anni. Questo hashtag ha aiutato moltissime ragazze ad aprirsi e raccontare le loro esperienze, ricordando sempre che non è mai, per nessuna ragione, colpa della vittima.
Purtroppo le sfide che le donne affrontano ogni giorno sono talmente normalizzate che molte di loro non si rendono neanche conto della problematicità di certi comportamenti.
Proviamo a guardare i dati per capirne di più:
Sapevi che le donne compongono circa il 51% della popolazione europea e il 49,6% della popolazione mondiale? Nonostante ciò solo 21 donne attualmente siedono in una posizione di potere politico come capo dello Stato, su ben 193 paesi! Nelle maggiori compagnie europee, nel 2019,solo il 4.7% dei CEOs erano donne!
Strani dati, considerando che le donne tendono ad essere più di successo rispetto ai loro compagni uomini, accademicamente parlando. Infatti, nel 2018 il 53,7% degli studenti universitari in Europa erano donne. Il successo negli studi inizia però ben prima: studi hanno dimostrato che le bambine a scuola tendono generalmente ad avere voti più alti.
Le statistiche, purtroppo, sono chiare: le donne sono sotto rappresentate nei campi della politica, nei lavori relativi alle STEM e nel business, spesso a causa dell'internalizzata misoginia che questi campi -storicamente maschili dominati- si portano dietro da decenni.
Aggiungendo altri numeri, è rilevante tenere a mente che il così detto ''Wage gap'' (divario salariale sulla base del genere) non è stato estirpato: alcune persone credono che le statistiche non siano reali e spesso inventano cospirazioni di vario genere, ma i numeri sono chiari. In Europa attualmente il divario salariale è al 14.1 % e i cambiamenti dell'ultimo decennio sono stati minimi. Questo vuol dire che in media le donne guadagnano il 14.1% in meno all'ora rispetto ad un uomo. Si, hai letto bene.
Il cat-calling, le molestie stradali, le micro aggressioni sulla base del genere, il divario salariale, il linguaggio sessista, la scarsa educazione che parte fin dalla nascita, si sommano tra di loro, e quelli che sembravano avvenimenti minimi e non correlati generano più spesso di quanto si possa pensare, una sistematica violenza di genere, abuso, femminicidio, stupro.
La violenza nasce dai piccoli atti quotidiani e continua a crescere indisturbata finché non sarà troppo tardi per salvare l'ennesima vittima dai frutti del maschilista patriarcato. Tutto nasce da ''innocenti'' commenti e ruoli di genere forzati e finisce nelle 111 vittime di femminicidio del 2019 in Italia e nel 1 milione 369 mila donne vittime di violenza sessuale degli ultimi 5 anni.
Nascere maschio, cisgender e etero è tutt'ora un enorme privilegio nei paesi occidentali. Come possiamo noi, come società, cambiare questi fenomeni ed ottenere così anche la parità sostanziale? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare: le donne in primis devono allearsi e difendersi a vicenda,costruendo una rete sociale sicura e stabile, ma sopratutto abbiamo bisogno degli uomini come nostri alleati, perché il mondo in cui viviamo è a misura d'uomo, non di donna, e abbiamo bisogno che anche loro cambino. Il femminismo può giovare a tutti, distruggendo vecchie e dannose dinamiche che stanno iniziando a stare strette anche al sesso maschile.
Abbiamo bisogno degli uomini, perché loro hanno un privilegio che le donne non hanno: essere ascoltati da altri uomini.
Ecco perché il femminismo è per tutti.
Pure per te.
Se sei vittima di violenza domestica, anche in questo particolare momento storico, non sei sola. Chiama il 1522
Scritto, tradotto e ideato da Elisa Cremona (IT) e Lilou Baratault (FR).
Images credits: foto 1, Elisa Cremona; foto 2 Lilou Baratault.
ENGLISH VERSION AVAILABLE ON VOICES OF YOUTH
FONTI:
Le definizioni sono ricavate e tradotte da Online Oxford Language Dictionary, Merriam-Webster Dictionary, Dictionary.com
Le statistiche sono ricavate da EuroStats, Independent Journal, World Bank Data, CNBC, NBC News e EC Europe e ISTAT.
Altre fonti citate:
Arif-Fear, Elizabeth. 10 Examples of everyday sexism in the English language. 11 Febbraio 2018.
Voice of Salam. 29 Novembre 2020
Suzannah. 15 Microaggressions Women Face On A Daily Basis. 26 Ottobre 2015.
“En France, 86% des femmes disent avoir déjà été victimes de harcèlement de rue”. November 19, 2018. Madame Figaro. November 29, 2020
Austrew, Ashley. Viral Hashtag Proves Girls Endure Catcalling At A Disturbingly Young Age. August 2, 2016. ScaryMommy. November 29,2020 Philips, Alexa.
Catcalling. Not a joke, not a compliment: it's harassment. April 5, 2018. ActionAid. November 30, 2020
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