
di Giulia Fusco e Carlotta Sabino - Youth Advisory Board
Il mondo non sarebbe quello che è diventato oggi senza Internet. Tocca praticamente ogni aspetto del nostro modo di vivere, lavorare, socializzare, giocare. La possibilità di connettersi, entrare in relazione con persone e mondi distanti e accedere a informazioni è sicuramente una opportunità. Ma quali insidie e rischi nasconde?
Prendiamo i social network come esempio, piattaforme destinate alla condivisione di foto, informazioni, opinioni con altri utenti. Il mondo dei social dovrebbe essere considerato come una rappresentazione digitale della nostra realtà, diversa per aspetto ma con uguali principi di convivenza. Purtroppo, però, non sempre questo avviene e sono molti i rischi e i problemi riscontrabili: cyberbullismo, truffe, furti d’identità, condivisione non consensale di immagini o video sessualmente espliciti e molto altro.
La generazione Z – la nostra - è la prima ad essere nata e cresciuta con la possibilità di accedere a internet sin dall’infanzia. Capita sempre più spesso di vedere bambini e bambine davanti a un cellulare già nei passeggini, oppure ragazzini e ragazzine di 10 anni liberi di muoversi autonomamente all’interno delle piattaforme digitali e dei social.
Proprio per queste ragioni ogni anno il secondo giorno della seconda settimana di febbraio si celebra la Giornata mondiale per la sicurezza digitale, il Safer Internet Day, per sensibilizzare ad un uso più consapevole degli ambienti digitali.
Secondo dati dell’UNICEF, in Europa, tra i ragazzi tra i 16 e i 19 anni, oltre il 97% ha accesso a internet e l'ISTAT ci dice che la loro presenza sui social media è approssimativamente dell’86,4% per le ragazze contro l’83,4% per i coetanei maschi.
Nonostante da queste alte percentuali si potrebbe pensare che la social media addiction - un'eccessiva preoccupazione per l'uso dei social accompagnata da un’irrefrenabile e compulsivo bisogno di accedervi - sia particolarmente diffusa tra i giovani, in realtà secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità solo poco più del 2% ne soffre. Chi ne soffre è però esposto a rischi maggiori di cyberbullismo, esposizione a contenuti dannosi o fuorvianti, utilizzo improprio dei dati e problemi di salute mentale. L'invio o la ricezione di materiali sessualmente espliciti (sexting), è un'esperienza provata dal 40,1% dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 17 anni che lo hanno ricevuto e dal 20,6% che lo ha inviato almeno una volta. Una pratica che si trasforma in rischio estremo quando la condivisione di materiale intimo non è consensuale e consapevole e può avere conseguenze anche gravi di breve, medio e lungo termine sul benessere della persone che la subiscono. La condivisione non consensuale rappresenta a tutti gli effetti una forma di violenza di genere.
Nonostante ciò, i social e Internet non rappresentano solo un malessere per i giovani perché se usati consapevolmente possono portare diversi benefici legati all’equo accesso alle informazioni, all’apprendimento, alle opportunità lavorative e alla costruzione di reti sociali e comunità online.
Internet ci espone oggi a nuove sfide e a un nuovo mondo, quello dell’Intelligenza Artificiale. Sappiamo quanti vantaggi e possibilità ci offre, ma in questo caso è anche giusto interrogarsi sui rischi.
Ad esempio, la diffusione sempre più rapida dell'intelligenza artificiale ha degli effetti sugli studenti delle scuole medie e superiori, che la utilizzano con uno scopo “didattico”. L’applicazione più diffusa, Chat GPT, è in grado di fornire delle risposte immediate all’utente su qualsiasi argomento.
Per questo, moltissimi ragazzi e ragazze la utilizzano per avere delle risposte esaurienti per i loro compiti, o essere in qualche modo "aiutati" nella semplificazione delle fonti. La situazione però ci sta sfuggendo di mano, ormai moltissimi studenti abusano di questo “servizio” e non riescono più ad esprimere la propria creatività e ad imparare veramente. E’ considerato più comodo trovare le risposte pronte che mettersi alla prova e magari scoprire qualche talento nascosto.
Tra l’altro, si pensa che le informazioni messe a disposizione dall’IA siano sempre corrette e verificate, mentre purtroppo portano spesso gli utenti a trovare informazioni errate in modo inconsapevole.
Ricordate quindi di verificare sempre le informazioni che ricevete in rete e in particolare quelle dell’IA, che ci espongono spesso a pregiudizi e dati parziali.
Questo è un argomento che noi dello Youth Advisory Board vorremmo approfondire nel nostro piccolo, per capire quali siano le considerazioni sull’intelligenza artificiale tra i nostri coetanei, visto che l’IA farà sempre più parte delle nostre vite e sta già cambiando alcune nostre abitudini. Abbiamo creato un piccolo sondaggio a cui, se avete tra 14 e 21 anni, vi invitiamo a rispondere, per avere un feedback sull’argomento e discuterne meglio.
Link al sondaggio: https://forms.gle/UuKb9qDMyJgrMbRA9
Aspettiamo le vostre risposte!
Fonti:
UNICEF, Digital technologies, child rights and well-being, The State of Children in the European Union, 2024, https://www.unicef.org/eu/media/2586/file/Digital%20technologies%20policy%20brief.pdf
ISTAT, Nuove generazioni sempre più digitali e multiculturali, Indagine Bambini e Ragazzi, 2023, pag. 5, https://www.istat.it/it/files/2024/05/Bambini-e-ragazzi-2023.pdf
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ , Dipendenze Comportamentali della GenZ, https://www.iss.it/oncologia/-/asset_publisher/Pr6ASUxZJvGg/content/dipendenze-comportamentali-nella-generazione-z-e-online-il-rapporto-istisan
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