
di Alpha Oumar Diallo
Perché, pur essendo nel XXI secolo, ci ritroviamo ancora a parlare di razzismo?
Subire uno o più episodi di razzismo lascia enormi cicatrici sul piano della salute mentale, emotiva e fisica, ma non lo si capisce mai veramente finché non ci si mette nei panni della vittima, oppure la si sostiene.
Ad esempio, mi viene in mente il caso del giocatore del Real Madrid, Vinícius Júnior, che è stato umiliato, insultato e offeso, in ogni modo possibile, il 21 maggio 2023, durante una partita tra il Real Madrid e il Valencia. Purtroppo, questo atto di razzismo è uno dei tanti che avviengono nel nostro paese e il nostro compito dovrebbe essere quello di non permettere più che questi episodi accadano. Ma è successo anche a me, ed è stato terribile.
Per arrivare all’eliminazione del razzismo bisognerebbe adottare un approccio individuale, collettivo e istituzionale. Secondo me, potremmo intraprendere alcune azioni efficaci. La prima potrebbe essere l’educazione alla diversità, essenziale per contrastare le discriminazioni razziali e costruire una società più equa, in cui ognuno di noi possa godere dei propri diritti senza paura del giudizio altrui o di un trattamento diverso a causa della propria razza o etnia. Cercare di comprendere cos’è il razzismo e come si sviluppa è un primo passo fondamentale in questo processo, poiché il fenomeno non è solo un comportamento individuale, ma anche una struttura sociale e culturale. Altro passo potrebbe riguardare la riflessione sui propri pregiudizi, fondamentale per diventare consapevoli del modo in cui le convinzioni radicate possono interrompere le nostre percezioni e azioni. Anche guardare e imparare dalle esperienze degli altri ci aiuta a costruire un mondo più empatico e comprensivo. Infatti, solo ascoltando, riflettendo e mettendoci nei panni delle altre persone, possiamo empatizzare ed umanizzare le loro storie. Quanti di noi hanno partecipato a movimenti antirazzisti? Nel mio piccolo, ad esempio, partecipare a manifestazioni e proteste, utilizzare le piattaforme social per combattere il razzismo e promuovere messaggi di uguaglianza, mi ha portato a capire quanto questi movimenti sensibilizzano l'opinione pubblica sui danni e le disuguaglianze causate dal fenomeno stesso.
Anche le piattaforme social possono esserci di grande aiuto per combattere atti di razzismo su Internet. Quando leggiamo o sentiamo dei discorsi d’odio, ad esempio, dobbiamo avere il coraggio di denunciarli proprio per creare una società più giusta e inclusiva. Segnaliamo i contenuti on line, sosteniamo le vittime di discorsi d'odio e impariamo a promuovere una cultura del rispetto! La promozione di rappresentazioni positive delle diverse culture è un altro strumento efficace per debellare il razzismo dalle radici, ad esempio attraverso l’inclusione di diversità nei media, di testimonianze e storie di successo e di creazione di spazi di confronto e dialogo.
Pensiamo anche all’ambito della politica, ove incoraggiare la diversità negli ambiti professionali e pubblici non significa solo combattere il razzismo, ma celebrare e valorizzare la pluralità di una società più giusta, equilibrata e innovativa.
In sintesi, la discriminazione razziale è una grave ingiustizia che limita i diritti e le opportunità di tutti noi e richiede un impegno collettivo per essere combattuta, un impegno non solo a livello locale o nazionale, ma anche a livello internazionale.
Dobbiamo combattere il razzismo su scala mondiale: è fondamentale che noi tutti e tutte ci uniamo a livello globale per affrontare questa piaga sociale, sostenendo movimenti e iniziative che promuovano i diritti umani e l'uguaglianza, e sostenendoci gli/le uni/e con gli/le altri/e.
Sono estremamente convinto che la nuova generazione, quella di cui faccio parte, riuscirà a cambiare le cose, perché ha capito che, per garantire la coesione tra la società, accettare l’altro è fondamentale.
Se sei stato/a vittima di razzismo o hai assistito ad atti di discriminazione, rivolgiti al Contact Center dell’Unar, un servizio gratuito e multilingue destinato a vittime o testimoni di discriminazione raggiungibile in due modi:
tramite il numero verde gratuito 800 90.10.10, dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 17:00. In questa fascia oraria il segnalante può parlare personalmente con gli operatori, diversamente e nei giorni festivi, può lasciare un messaggio e un recapito nella segreteria telefonica per essere richiamato.
tramite un form online disponibile sulla pagina Fai una segnalazione.
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